Il cantiere PALCHINPARCO è al lavoro !

PALCHINPARCO si rinnova, si veste di nuovi contenuti diventando finalmente “Progetto”!


La costruzione del “luogo” di incontro ha permesso la connessione di realtà eterogenee che hanno deciso di fare sistema, con l’obiettivo di costituirsi in un’Impresa d’Ingegneria Culturale.


PALCHINPARCO si propone come contenitore di partecipazione dove obiettivi diversi, nel rispetto delle “nature” degli organismi di produzione, possono trovare il loro spazio di sperimentazione, di promozione e sviluppo di un nuovo modello distributivo per i prodotti e servizi nell’ambito della cultura.


In questo periodo l’Ass. Culturale Golia (associazione di promozione culturale e formazione) che ha ideato PALCHINPARCO, assieme a Modonovo S.r.l. (azienda di progetti integrati di sviluppo imprenditoriale), ZdB Soc. Coop. (casa di produzione discografica e audiovisiva), Specchiopiuma S.r.l. (azienda operante nel campo degli allestimenti tecnici ed artistici), ha costituito un network di professionisti nell’ambito delle produzioni culturali, creando un Marchio che diffonderà la filosofia di condivisione della Vision di PALCHINPARCO.




venerdì 30 luglio 2010

Il Book di Palchinparco!

Stiamo pensando di pubblicare un piccolo libro sulla Prima Edizione di Palchinparco.
Il libro potrebbe esser pubblicato sul sito www.ilmiolibro.it e conterrà tutti gli artisti che hanno partecipato a Palchinparco, le loro foto, le loro biografie artistiche e, se d’accordo, anche i loro scritti nel caso di scrittori e poeti, i testi delle canzoni in caso di cantanti e le foto delle loro opere nel caso di pittori e artisti.
Il ricavato, seppur minimo, andrà come contributo alla prossima edizione di Palchinparco.

Se pensate possa essere un’iniziativa carina scriveteci a staff@palchinparco.it e mandateci la vostra foto, la vostra biografia artistica e, se vi va, anche i vostri scritti!

Buone vacanze a tutti dallo Staff di Palchinparco!

mercoledì 14 luglio 2010

Hanno parlato di noi...

Qui di seguito vi proponiamo alcuni link che si sono interessati a Palchinparco e ci hanno aiutato a promuovere l'iniziativa.

Il blog di Fernando Bassoli

Il sito di Radio Luna

La rivista letteraria on-line Progetto Babele

domenica 11 luglio 2010

mini concorso Palchinparco: vincitore e finalisti

Domenica 11 luglio 2010 si sono riuniti i 6 con-giurati, Leonardo Battisti, Franca Forzati, Bruno di Marco, Daniela Rindi, Carlo Sperduti e Paola Acciarino e hanno così insindacabilmente deliberato:

Vince il 1° posto del mini concorso estemporaneo di Palchinparco nella sezione "narrativa" :

Luca Piccolino con il suo racconto "Giustizia divina".


il 2° posto:

Gabriele Quaresima con il racconto " L'idea nuova".


il 3° posto:

Alessandro Della Vecchia con il racconto "Compito in classe".



Nella sezione "Poesia" vince:

Jacopo Guermani con la poesia "Agosto 1945. Compromesso".


Menzione speciale
"Borges" a Marta D'Achille con il suo "Arianna ti basta il filo?"

Menzione speciale
"Palchinparco" va a Paolo Asiatici con il suo racconto "Strana coppia a Palchinparco".

Infine menzione speciale
"Uomo d'altri tempi" va a Simone Ghelli con il racconto "Campo dove?"

sezione "Narrativa" 1° classificato

Vince l'edizione "Palchinparco 2010", Luca Piccolino con il racconto:


Giustizia divina

Gheggiù spara. Spara a tutti quelli che metton piede sul suo campo. Anche a quelli che non vogliono rubare nulla. Anche se ragazzini. Certo, quelli sì, vogliono rubare e basta. Meloni, finocchi, pannocchie, prugne. Quei piccoli figli di puttana sono come le cavallette. È per questo che Gheggiù tiene il fucile accanto all’uscio della cascina. Quando esce, rapidamente in un unico movimento apre la porta e imbraccia il fucile. Un fenomeno. Anche per la cattiveria che ci mette.
Mio cugino li ha presi tutti nel culo i suoi pallini di sale. Stavamo rubando, è vero, ma riempire di sale le chiappe di un bambino resta un gesto deplorevole anche oggi, a vent’anni di distanza.
Giù in paese ne giravano e ne girano di storie su Gheggiù. Qualcuno dice che è sempre stato pazzo. Non è difficile crederci. Altri asseriscono che picchi selvaggiamente la moglie e che non si contino più gli aborti a cui l’ha costretta. C’è anche chi dice cha faccia all’amore con gli animali della stalla. Passi per pecore e vacche me con le galline… mi è sempre parso inverosimile.
L’altra notte Gheggiù si è accasciato franando sulla rena rossa dell’aia.
Non c’è stata camera ardente, tanto nessuno si sarebbe degnato di porgergli un ultimo saluto. Si è passati subito al funerale. Dopo un sol giorno. In chiesa c’era solo sua moglie. Così come dietro il carro funebre.
Dal mio balcone guardo il desolante ultimo viaggio di Gheggiù. Mia madre poco fa ha detto: “Quel pezzo di merda mi sa che brucerà all’inferno!”. A me invece viene da chiedermi se sarà poi vero. Se il diavolo abbia voglia di perdere il suo tempo con persone che la cattiveria ce l’hanno nell’animo, come un dono di natura.
Leggende, malelingue, illazioni e un fondo di verità. Forse è solo questo. Forse no. Forse l’inferno è pieno di gente come Gheggiù, gente che non ha mai tenuto nascosta la propria cattiveria ma, anzi, ne ha fatto uno stile di vita. Forse quelli che l’hanno tenuta nascosta sono riusciti a fregare persino Lucifero in persona.
Potrebbe anche essere, d'altronde la giustizia divina l’hanno inventata in favore degli oppressori. Potrebbe anche essere.

sezione "Narrativa" 2° posto

Gabriele Quaresima con il suo racconto:

L’IDEA NUOVA

Ogni estate che si rispetti ha le cicale.
Ecco, si potessero raccogliere una decina di quintali di cicale non avrei difficoltà a ricavarne energia alternativa, pulita come cieli di luglio. Come? Facendo loro sfregare quelle zampe rumorose del cazzo su una cinghia collegata ad una dinamo. Del resto i risultati ottenuti dal “Ju. Jou.” (Jump Joule), un sistema di accumulatori a salti di pulci tutela la mia fama di scienziato e le mie tasche di essere umano da tempo. Ma come catturare queste rompicoglioni?… Ci sono, basta levargli l’estate. Non la prima, non la seconda, la terza estate non ne potranno più. Perciò si tratta solo di ricoprire una vasta area di campagna con teli a maglie di azoto liquido. Ma dove lo trovo tutto quell’azoto? Ah, ci sono, una foresta di piante carnivore: il sole è gratis, per tutta quell’acqua distillata basta che piova parecchio; e se non piove, pazienza, domani avrò un’idea nuova a guidarmi.

Sezione "Narrativa" 3° posto

Alessandro Della Vecchia con il racconto :

Compito in classe

Oggi, compito in classe.
Matematica, per la precisione. La rovina- media per eccellenza. L’asperità su una tavola di masonite liscia. L’impedimento, l’ostacolo, il bastone tra le ruote. Almeno io la vedo così. Tutti i miei complessi d’inferiorità si concentrano in quell’accozzaglia di formule, equazioni, radici quadrate ed integrali. Una notte le ho addirittura sognate, intrecciate e contorte fino a trasformarsi in belve a quattro zampe dalle indefinite fattezze: sono tenute al guinzaglio da una donna di piccola statura dalle forme scheletriche, e completamente ricoperta di latex nero. Se ne vedevano solo i capelli ricci ed arruffati.
Non tardo ad identificarla proprio come la mia professoressa.
I miei voti stavano peggiorando, e lei lo venne a sapere. A casa mi capitava ormai sempre più spesso di afferrare con violenza tutti i libri e di scaraventarli addosso al muro. Davo sempre la colpa a qualcosa: al caldo, al vociferare proveniente dalla cucina, alla gatta che si sdraiava sul libro…qualsiasi cosa era buona per scaricarmi. La notte mi rigiravo nel letto e mi capitava spesso di imbrattare il cuscino di lacrime isteriche.
Dicevo; lei venne a sapere del mio peggioramento de della mia situazione di stress. Da allora entrava in classe fissandomi silenziosamente, con malignità. Si divertiva a rinchiudermi in quel suo sguardo color vetro opaco. Si faceva scappare impercettibili tremolii delle labbra, tentando di nascondere il suo ghigno della vittoria, la vittoria contro il secchione della classe finalmente domato.
Anche oggi mi ha salutato con quel ghigno sardonico volutamente malcelato. Forse anche gli altri della classe stanno cominciando ad accorgersene. Con passo cadenzato, la famigerata passa tra i nostri banchi facendo ticchettare i tacchi dei suoi stivaletti e distribuendo i questionari. Dà un’ultima occhiata alla classe, per sincerarsi di aver tutto sotto controllo. Poi si siede a braccia conserte.
Appena si è seduta, mi alzo con il foglio in mano. Arrivato alla cattedra, glielo getto lì davanti assieme ad un oggetto metallico di piccole dimensioni. Lei mi guarda stupefatta, senza fiatare. Io le restituisco un sorriso malvagio e mi tolgo la T-shirt, mostrando quello che c’era sotto.
Solo allora vedo i suoi occhi vetro opaco infrangersi dall’orrore, alla vista della spoletta sulla cattedra e della granata.

premio sezione "Poesia"


Vince il premio sezione "Poesia" Jacopo Guermani con:


Agosto 1945
Compromesso


Provando un immenso disgusto
ripenso a ciò che mi spetta
un crinale di certezze
amore, famiglia, lavoro
decenni di staticità
da compromesso a compromesso.

Il mio ultimo istante di lucidità
lo spendo preparando una bomba
qualcosa che possa portare con me
sapendo che non c’è scampo
sul viale della disumanità
da compromesso a compromesso.

Potrei cedere all’insinuarsi del dubbio
ma adesso non voglio più pensare
avviandomi verso il crocevia
immolo me stesso per fare pulizia
da compromesso a compromesso.




premio speciale "Borges"


Vince il premio speciale "Borges" Martha D'Achille" con il suo "Arianna ti basta il filo?"

premio "Speciale Palchinparco"

Vince il premio "Speciale Palchinparco" Paolo Asiatici con il suo racconto:

Strana coppia a Palchinparco

Lo schermo del pc passò dallo standby in on. La chat di facebook si riempì di mezze frasi convulse.

P : Ci sei Angelì? Ci sei?

Qualche istante e ci fu la risposta.

A : Si che so', che voi Paolì?
P : Hai visto ce sta l’annuncio di PalchinParco, c’annamo?
A : Ebbè si, se po’ fa, quanno se trovamo?
P : Beh lo sai io sono precisino, non sopporto le persone….. Se vedemo du' ore prima così arrivamo puntuali.
A : Du' ore prima? Ma sei matto? E poi la strada nun la conosco
P : Tranquilla ho il TomTom, nun potemo sbajà
A : Vabbè vengo, però lo sai io so strana

Paolo si presentò sotto casa di Angela alle 6,30. Aveva progettato di farle vendere tutta la sua collezione di 70 orecchini.

A : A Paolì sei sicuro de volecce annà cò me? Io so strana
P : E certo, ci divertiremo. Palchinparco è una splendida manifestazione. Preso tutto?
A : Tranquillo, nun me stà a rompè li cojoni. Preso tutto: tavolino, panini, bibite, sedie, creme, antizanzare, antiacari, antiformiche, antiomini (no scherzo, quello no!) cappello, plaid, infradito.
P : No basta, non mi dire altro che facciamo tardi. Dobbiamo prendere il posto migliore per farci conoscere da tutti.

Il TomTom fece il suo dovere e dopo 80 km di traffico intenso e sotto un sole cocente furono i primi ad arrivare alla tenuta di Campoleone.
Furono i primi a registrarsi, furono i primi a montare il tavolino. Angelì con eleganza tirò fuori i panini, le bibite, le sedie, le creme, l’antizanzare, l’antiacari, l’antiformiche, antiomini, er cappello, er plaid, l’infradito e improvvisamente si fermò.

Il tavolino isolato nello spazio della bellissima tenuta fu circondato da persone incuriosite: "che state a venne de bello?"

P : E stamo a venne orecchini, vero Angelì?

Angelì sbiancò: e m'i so' scordati. E te l’avevo detto che so' strana

Premio "Uomo d'altri tempi"

vince il premio Simone Ghelli con il suo racconto:

Campo dove?

Sulle indicazioni sta scritto Campoleone, ma io ho trovato solo Campo di Carne.
La strada di Campo di Carne è un lungo filamento di fontina squagliata sotto il sole, ché se sei credenti arrivi fino a via Padre Pio, in Latina Scalo. Ma noi che credenti non siamo ci siamo persi ancora una volta tra rotonde inesistenti e cicale che ci urlano nelle orecchie.
M'immaginavo una distesa di corpi da macello, e invece è una stazione con una strada, e un bar con due minorenni che aspettano qualcuno o qualcosa, forse un treno che non arriva. Hanno il trucco pesante e a Luca gli girano parecchio, perché ai tempi nostri non funzionava così. Ai tempi nostri, ché poi sembra chissà quando, eri sempre troppo piccolo per stare con quelle di classe tua. E poi queste due piadine che c'hanno dato sono finte: sarà anche un Campo di Carne, ma coi ripieni qua non ci sanno proprio fare.

venerdì 9 luglio 2010

un piccolo montaggio!


 

 

 

 
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